Le recenti vicende della Bolivia ci hanno spinto a scrivere a Mons. Sergio Gualberti, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, il capoluogo della provincia in cui è situato il progetto per l'acqua potabile che l'ACCRI sostiene da anni.
Condividiamo le sue parole e preoccupazioni inviate mercoledì 20:
"Cari amici,
grazie per la vostra preoccupazione per la Bolivia e per seguire da vicino quello che sta succedendo.
La Conferenza Episcopale Boliviana ha accompagnato da vicino la nostra gente cercando di fare un’opera di riconciliazione e di pace, anche se abbiamo trovato molta resistenza da parte della gente del MAS [Movimiento al Socialismo, partito di Evo Morales, ndr.].
A Santa Cruz con la PASOC- Pastoral Social Caritas, abbiamo seguito lo svolgersi dei fatti e tentato anche una lettura obiettiva e serena, di cui vi allego il documento ufficiale. Voi per favore potete condividerlo con gli amici dell’ACCRI.
A quel documento, aggiungo solo che nelle Valli [nella zona di San Isidro, dove è ubicato il progetto che l'ACCRI sostiene, ndr.] c'è stato un “bloqueo” [una blocco delle strade, ndr.] di circa una settimana causato dalla gente del MAS venuta da altre zone del Paese, che ha causato scarsezza e rincaro delle verdure a Santa Cruz. Per la disperazione della perdita dei raccolti di frutta e verdura, i produttori, specialmente di Saipina, hanno chiesto l'intervento della polizia e insieme ieri hanno sbloccato la strada, e già oggi i prezzi della merce si sono quasi normalizzati.
Il documento preparato credo dia una visione corretta di quello che è successo, anche se ogni giorno si aggiungono altri fatti per l’intransigenza dei manifestanti, con messaggi incendiari e carichi di odio e di menzogne.
Vi chiedo per favore di unirvi alle orazioni del popolo boliviano che dal giorno delle elezioni prega pubblicamente il Signore per il dono della pace.
Benedizioni e un saluto cordiale a voi.
+ Sergio "
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