IN KENYA PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

IN KENYA PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

Per la giornata mondiale dell’acqua, vogliamo ripercorrere insieme i progressi delle comunità di Iriamurai e Mutuobare nel raggiungimento dell’obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che invoca disponibilità e gestione sostenibile dell’acqua per tutti.

Presente nel Paese da decenni, l’ACCRI è impegnata sul fronte idrico in Kenya dal 2015.

Per alcuni anni, l’ACCRI ha favorito un processo partecipativo interno ai gruppi di agricoltori e allevatori della zona di Iriamurai e Mutuobare, per l’acquisto e l’installazione di sistemi di approvvigionamento idrico, tra cui 305 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana per uso domestico, con capacità dai 5.000 ai 10.000 litri. Grazie ad esse, le famiglie possono utilizzare l’acqua raccolta sia per cucinare, lavare o lavarsi, sia per innaffiare piccole porzioni di orti. Il progetto, ora concluso, si chiamava “Gocce di vita” e ha affrontato il problema della costante insicurezza alimentare.

Con il progetto “Orti didattici per contadini in erba”, sono stati costruiti, presso 6 scuole primarie, 6 water pans, piccoli bacini di raccolta di acqua piovana che hanno lo scopo principale di servire gli orti scolastici adiacenti. Questa struttura è stata riproposta a 60 famiglie, che l’hanno riprodotta nei propri orti. Sempre nelle scuole sono state installate 7 cisterne da 10.000L e riparate 3 cisterne di cemento da 60.000-66.000L, utilizzate da alunni e staff per lavarsi le mani, cucinare e lavare le aule.

L’ACCRI si è interessata anche alla riabilitazione di una dam (diga artificiale) per la conservazione dell’acqua e all’allacciamento di una scuola alla rete idrica principale.

L’acqua rimane una delle priorità degli interventi dell’ACCRI in Kenya (ma non solo… vedi il progetto in Bolivia “Aqua potabile: un diritto accessibile”). L’approvvigionamento dell’acqua per l’uso domestico e per l’agricoltura avviene per lo più con lunghi spostamenti a piedi o con gli asini ed è un’attività a carico soprattutto delle donne e dei bambini. Il territorio di intervento dei nostri progetti è situato nella zona arida/semi-arida (ASAL) del Paese, con precipitazioni annuali che si manifestano in due stagioni distinte: da marzo a maggio (piogge lunghe) e da ottobre a dicembre (piogge brevi). Ma da diversi anni le piogge irregolari causano lunghi periodi di siccità, che unita alla carenza di sistemi di raccolta dell’acqua, determina un’agricoltura di sussistenza, una diffusa insicurezza alimentare e l’aumento delle epidemie. Le famiglie residenti vivono quotidianamente il razionamento dell’acqua.

Per questo motivo è di fondamentale importanza affrontare i cambiamenti climatici con strumenti efficaci, garantendo la formazione continua, tramite esperti locali, a tutta la popolazione e a tutte le fasce di età: garantire l’accesso all’acqua e la gestione sostenibile delle risorse idriche vuol dire promuovere lo sviluppo, la sicurezza alimentare e la salute delle comunità beneficiarie.

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