Gocce di vita: news dal Kenya

Gocce di vita: news dal Kenya

Gocce di vita alla sua seconda fase: quanto è stato fatto

Nella regione del Mbeere South Sub County, in Kenya, l’accesso all’acqua rappresenta una vera e propria necessità per la comunità: il 60% della popolazione locale non ha infatti accesso ad acqua pulita.

Per fronteggiare tale situazione di precarietà, l’ACCRI sostiene il progetto Gocce di vita (Drops of life) che coinvolge le comunità rurali delle zone di Iriamurai e Mutuobare.

Il progetto, implementato dal 2016 al 2019 (prima fase dal 2016 al 2018 e seconda fase dal 2018 al 2019), ha previsto la distribuzione di cisterne per la raccolta di acqua piovana (tanks). Le cisterne, in totale 199, sono state scelte di grandezza variabile (5.000 litri – 6.000 litri – 8.000 litri – 10.000 litri) in base alle esigenze e alle possibilità dei beneficiari.

L’empowerment di comunità – approccio metodologico utilizzata dall’ACCRI nei progetti di volontariato internazionale – prevede il coinvolgimento dei beneficiari nell’identificazione dei propri bisogni e problemi e nella conseguente ricerca ed ideazione di possibili soluzioni, mettendo in luce e valorizzando le competenze e le risorse già a loro disposizione tra i membri della comunità o del gruppo. I beneficiari appartenenti a vari gruppi del P.I.C. (Project Implementation Committee) di Iriamurai e Mutuobare, analizzando i loro bisogni, hanno fatto emergere la necessità di avere a disposizione l’acqua per uso domestico e agricolo (irrigazione degli orti) durante tutto l’anno, al fine di migliorare la qualità della vita familiare. Il progetto Gocce di vita offre una soluzione a questo bisogno attraverso l’installazione di cisterne, pluviali e grondaie per la raccolta dell’acqua piovana dai tetti degli edifici. I beneficiari hanno contribuito ad acquistare il tank, mentre una piccola percentuale dell’importo è stata coperta dall’ACCRI.

Il primo passo per l’installazione del sistema di raccolta, ha previsto un corso di formazione per i beneficiari sulla costruzione delle piattaforme in cemento e sui sistemi di grondaie per la raccolta dell’acqua piovana; artigiani locali specializzati (fundi) hanno fornito assistenza durante la fase di realizzazione delle opere. Terminata la fase di costruzione della piattaforma, il facilitatore locale ha ispezionato le piattaforme per assicurarsi che fossero adeguate in dimensione e materiale.

Installazione del tank

Infine, verificati tutti i parametri, è stata effettuata l’installazione dei tanks presso le abitazioni dei beneficiari.

A conclusione della fase 2 del progetto, è stata condotta un’indagine finalizzata a valutare i risultati raggiunti, nonché le sfide che hanno coinvolto i nostri beneficiari rispetto all’approvvigionamento idrico.

L’indagine, condotta con la preziosa collaborazione di Caritas Embu, nostro partner locale, ha coinvolto un campione di 89 intervistati residenti nelle zone di Iriamurai e Mutuobare.

Dalle interviste emergono due elementi degni di nota:

  1. la principale fonte di reddito per i beneficiari risulta essere l’agricoltura;
  2. le principali fonti di approvvigionamento idrico sono state le dighe, i fiumi e i torrenti i quali a volte sono situati a lunghe distanze e costringono la popolazione, soprattutto le donne, a percorrere tanti chilometri a piedi o accompagnati dai figli o da un asino (si va da mezz’ora sino a due ore). Inoltre, spesso le fonti sono inquinate da agenti chimici e l’acqua non può essere utilizzata poiché pericolosa per la salute.

Grazie all’installazione dei tanks, i nostri beneficiari hanno potuto raccogliere l’acqua e utilizzarla per cucinare, lavare i propri indumenti e prendersi cura dell’orto.

Siamo felici di aver contribuito al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale: continueremo ad accompagnarla in questo percorso di crescita rispettandone i bisogni e le richieste.

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