CHAI E PANE

CHAI E PANE

Così come in Italia esiste cappuccino e brioche, in Kenya il “must” delle colazioni e/o degli snack a metà mattinata è la formula chai accompagnato dal pane.

Il chai, come è noto, è una bevanda antica di ispirazione indiana costituita da tè nero e latte (nelle ricette indiane si aggiungono una serie di spezie dallo zenzero, al cardamomo, ai chiodi di garofano) con tanto, tantissimo zucchero.

In Kenya, così come in tante altre parti del mondo, il chai sostituisce le bevande a base di caffè. È una bevanda che viene servita in tutti i bar, i ristoranti, dalle “mame”, si tratta di piccoli locali in cui di solito c’è una signora che prepara cibo e bevande espresse per poche persone (spesso in questi luoghi angusti ci sono solo un paio di tavolini). Questa bevanda è preparata in qualsiasi casa dalle famiglie. Viene messa nei termos, in modo che rimanga calda e che possa essere servita durante tutto il giorno.

Se quando avete letto pane avete pensato a quello che di solito viene consumato in Italia vi state sbagliando di grosso: il pane che si usa in Kenya è il pane a cassetta! Ne esistono di svariati tipi e marche, il tipo più comune e più apprezzato è senza dubbio il pane bianco. Per gli eventi importanti, incontri, o riunioni di solito vengono fatti dei panini composti da tre fette di pane, farciti con margarina o (se si è più fortunati) con marmellata. Nelle occasioni informali, invece, vengono offerti dei panini di “pane con pane” composti da ben cinque fette, che, di solito, vengono divorati con gusto e in condivisione con i vicini di posto.

Anche durante le attività del team dell’ACCRI, che siano quelle con i giovani o con i componenti dei gruppi PIC (Project Implementation Committee), una parte fondamentale dell’organizzazione sta proprio nel preparare questo tipo di spuntino, acquistando il pane e commissionando una “mama” nella preparazione del chai in base alle persone presenti: è una soluzione economica e, soprattutto, che accontenta i gusti di tutti. Saltuariamente il chai può essere sostituito dall’acquisto di bibite (Fanta, Coca cola).

Questa “ricetta” kenyana, tipica delle zone dell’interno dove c’è meno disponibilità di prodotti alternativi, così come tante altre ricette della cucina locale, privilegia la quantità piuttosto che la qualità del cibo: è più importante riempire la pancia e fare il pieno di energie, soprattutto quando, normalmente, presso la propria famiglia si riescono ad organizzare uno o due pasti al giorno.

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